Avete voglia di indossare scarpe e vestiti comodi e di fare una camminata tra viuzze lastricate che si inerpicano in un luogo unico e magico?

Partiamo allora alla scoperta di Gubbio.
Una delle città di origine medievale più belle d’Italia, che ci viene invidiata dal mondo intero per i suoi monumenti e la sua architettura romana e medievale.

Sorge ai piedi del monte Ingino e si sviluppa con intricati incroci di strade e viottoli che si arrampicano in ogni direzione, creando un labirinto di ineffabile armonia e suggestione.

Il cuore del borgo è la maestosa Piazza Grande, dominata dal Palazzo dei Consoli, che offre un panorama a dir poco mozzafiato della pianura umbra.

I colori saturi del cielo che si mischiano con i verdi della piana, creano panorami meravigliosi, che catturano da sempre l’attenzione di moltissimi fotografi.
Numerose sono le architetture religiose che vengono preziosamente custodite nella città di Gubbio e che fanno parte del patrimonio storico e artistico.

Partiamo dal Palazzo dei Consoli, dove il portale in stile gotico ha un affresco del quindicesimo secolo.
La maestosa scalinata a ventaglio rende onore a questa enorme piazza.
A fianco, si può ancora vedere una gabbia di ferro, usata nel passato per far schernire dal pubblico ladri e malfattori.

Torniamo al presente e proseguiamo il nostro tour, arrivando al Palazzo del Bargello e alla fontana dei matti.

Il Palazzo del Bargello gareggia da sempre con il Palazzo dei Consoli e con quello Ducale per il titolo di costruzione più bella di Gubbio.
Una curiosità su tutte… La porta del morto.

Questa è una tipica caratteristica delle abitazioni medievali: la tradizione dice che era murata e veniva aperta soltanto al passaggio della bara del defunto.

Un’altra cosa molto particolare riguarda la fontana davanti al palazzo, chiamata “Fontana dei Matti”.

Secondo un’antica tradizione, le persone che si recavano in visita a Gubbio e che facevano tre giri di corsa intorno alla fontana, dovevano essere bagnate con l’acqua della stessa e acquisivano la cittadinanza e il titolo di “Matto d’Agobbio“.

Questa buffa e antica tradizione è ancora in uso oggi. Fa sorridere vedere ogni tanto qualche viaggiatore che si lascia coinvolgere da questo folclore, correndo concitato intorno alla fontana dei matti!

Passeggiando tra le antiche mura di questa città medievale, si può notare come si conservino ancora le arti del passato.

Grazie alla maestria degli artigiani, numerose attività contribuiscono a formare il patrimonio artistico e di artigianato che per Gubbio rappresenta una vera e propria ricchezza.

Soprattutto ricami pregiati e lavorazione della pelle e del cuoio. Ma tra le eccellenze della tradizione, non solo eugubina ma umbra e italiana, scopriamo la lavorazione della ceramica, del legno e del ferro battuto.

Proseguiamo il nostro giro per Gubbio.

Il Palazzo Ducale, detto anche Corte Nuova, è proprio di fronte al duomo di Gubbio.

Fatto costruire dal duca di Urbino, Federico da Montefeltro con uno stile rinascimentale, ha un cortile al suo interno che ricorda, in dimensioni ridotte, i cortili di Urbino.

Merita una visita Il duomo di Gubbio, che non è la più bella tra le chiese di Gubbio, ma l’effetto scenografico creato dall’unica campata con dieci archi grandi ogivali tipici delle chiese di Gubbio, la rende indubbiamente unica.

La cattedrale conserva parecchi dipinti rinascimentali, come la Madonna col Bambino tra Santi e Angeli di Sinibaldo Ibi.

E arriviamo alle chiese di San Francesco.
Ci sono due chiese legate ad episodi della vita di San Francesco, che portano il nome del Santo.

Una è la Chiesa di San Francesco dei Muratori. A questa Chiesa è legato il racconto del lupo.

Si narra che, arrivato a Gubbio, San Francesco si ritrovò davanti ad una città deserta.

Tutti gli abitanti erano terrorizzati da un lupo feroce.

San Francesco non si fece intimorire da questo animale e decise di andare nel bosco per incontrarlo.

Si rivolse a lui dicendo queste parole: “Fratello Lupo, in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gli uomini”.
Tra il Santo e il lupo si suggellò un patto, dove ci sarebbe stato per sempre, rispetto reciproco.

A differenza di questa, la prima chiesa di San Francesco non ha una storia legata ad animali, è la Chiesa in cui il santo si rifugiò dopo essere scappato dalla casa del padre.

E se non siete ancora stanchi, raggiungete la basilica di Sant’Ubaldo.

Inerpicata sul monte Ingino, a circa ottocento metri di altezza, potrete ammirare un panorama arricchito dalla presenza di gioielli architettonici.

La basilica custodisce il corpo del santo patrono di Gubbio, sant’Ubaldo, da cui prende nome.

Sicuramente a questo punto la fame avrà cominciato a bussare ripetutamente alla porta del vostro stomaco.

Quindi, per concludere la giornata nel migliore dei modi, non vi resta che venirci a trovare a Casella del Piano, siamo soltanto a otto minuti di distanza da Gubbio.

Piatti genuini cucinati nel rispetto della cucina tipica eugubina vi aspettano per essere apprezzati e gustati. Vi aspetto tutti nel nostro ristorante, per assaggiare le nostre specialità casalinghe e della tradizione eugubina.

 

Alla scoperta di Gubbio

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